Le Graffe sono un dolce amato in tutta la Sicilia, e in particolare nella zona di Catania, dove sono diventate un classico irrinunciabile delle colazioni. Morbide, soffici e ricoperte di zucchero, queste ciambelle fritte hanno una storia che mescola influenze locali e internazionali, riflettendo la capacità della cucina siciliana di assorbire tradizioni culinarie da diverse culture e adattarle al gusto locale.
Le origini delle Graffe risalgono probabilmente alla dominazione austriaca del Regno delle Due Sicilie, nel XVIII secolo. Il nome potrebbe derivare dal termine tedesco Krapfen, una sorta di ciambella fritta simile a quella siciliana, ma ripiena di marmellata o crema.
Nel tempo, le graffe siciliane hanno assunto una loro identità unica, diventando un dolce semplice e senza ripieno, perfetto per essere gustato appena fritto, ancora caldo, e spolverato generosamente di zucchero.
A Catania, le Graffe sono protagoniste delle colazioni più golose, vendute nei bar e nelle pasticcerie, spesso accompagnate da un buon caffè o una granita nelle giornate più calde. La loro leggerezza e il sapore delicato le rendono perfette per iniziare la giornata o per una merenda dolce e soddisfacente.
Oggi, le Graffe sono parte integrante della cultura gastronomica catanese, e nonostante le loro radici storiche lontane, continuano a essere preparate secondo la ricetta tradizionale, mantenendo il loro posto d’onore sulle tavole e nei cuori dei siciliani.
Su di un piano fare la solita fontana con la farina, nel buco al centro riporre dentro la margarina a temperatura ambiente.
Impastare bene bene ed unire 50 grammi di zucchero e la vanillina.
Creare nuovamente un buco
nell'impasto e sbriciolarvi dentro il lievito di birra e versare 2,5 litri dl
di acqua tiepida e sciogliere il lievito con le mani.
Prendere delle palline di impasto
(quanto una palla da tennis circa) e disporle su una teglia e coprirle con
una coperta, e lasciare a lievitare per circa 30 minuti.
Trascorso il tempo indicato prendere le pallette con le mani e creare un cordone di pasta come una ciambella allungata, se l'impasto fosse troppo appiccicoso ungersi le mani con olio d'oliva.
In un tegame a bordi alti far scaldare olio abbondante o di semi oppure strutto, e friggervi le graffe avendo cura di farle dorare da entrambi i lati.
Una volta che le graffe saranno tutte dorate toglierle dal tegame e poggiarle su un piatto con carta assorbente per scaricare l'olio.
Quando saranno ancora tiepide passarle nello zucchero semolato e servire.
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